Troppi pensieri? Non tutti i pensieri sono uguali e il modo in cui ce ne possiamo prendere cura dipende da tanti fattori. In questo articolo ti propongo un esercizio per ridurre il rimuginio: uno strumento semplice che ti aiuta a fare chiarezza, alleggerire la mente e a identificare potenziali soluzioni.
Ci sono pensieri e pensieri
Ci sono pensieri che sono legati a qualcosa di importante che sta accadendo nella tua vita. Se, per esempio, stai aspettando una risposta di lavoro o di salute, è del tutto fisiologico pensarci su per cercare di avere un poco di controllo su qualcosa che non dipende da te.
Poi ci sono i pensieri contingenti e di minor impatto sulla tua vita, magari un dubbio se acquistare quella giacca che hai visto in sconto o prenotare la vacanza in anticipo. Anche questi pensieri possono portarti a riflettere e rimuginarci su.
Ci sono, anche, rimuginii legati a piccoli fatti quotidiani: una parola che non volevi dire e su cui ritorni come se questo potesse cambiare le cose oppure un dettaglio che hai notato in uno scambio e non ti ha convinto, lasciandoti un senso di incertezza.
Questi e altri tipi di pensiero possono restare lì e ancorarti a rifletterci, rifletterci, rifletterci, a volte fino allo sfinimento.
Prova a scriverli in 6 parole
Qualsiasi sia la ragione del rimuginare, ecco un esercizio che trovo molto utile e pratico.
Parte dall’assunto che hai bisogno di focalizzare il cuore, il nucleo, del tuo rimuginio, se non vuoi restarne intrappolata.
Concentrati su ciò che ti fa rimuginare
Questa parte dell’esercizio ti porta a tornare sulla questione che ti dà da pensare. Ripercorri con il pensiero il motivo del rimuginio.
Identifica emozioni o sensazioni fisiche
Ora identifica ciò che provi rispetto all’argomento che ti fa tanto pensare. Puoi trovare emozioni, sensazioni fisiche, sentimenti, ricordi e pensieri correlati.
Scegli una parola chiave
Quel fatto che ti sta facendo rimuginare con quale parola chiave lo descriveresti? Oppure, potendo dargli un titolo, quale sceglieresti?
Ti faccio un esempio. Forse stai aspettando l’esito di un esame o di un colloquio di lavoro: la parola chiave sarà esito. Una parola chiave adatta anche all’attesa di un referto medico. Mettiamo, invece, che tu abbia detto una parola scortese a una persona cara; la parola chiave potrebbe essere la parola scortese stessa. Se, tuttavia, alla parola scortese hai visto un’espressione di tristezza nel volto della persona cara, la parola chiave potrebbe cambiare in “sguardo triste” o composizioni simili.
Metti insieme sei parole
Appoggiandoti alla parola chiave e alle emozioni e sensazioni che hai provato, metti insieme una frase di sei parole – non una di più, non una di meno – per sintetizzare ciò su cui stai rimuginando.
Provo vergogna per la parolaccia detta.
Sono triste per quello sguardo triste.
Ho paura di ricevere l’esito.
Sono impaziente di avere la risposta.
Penso di aver fatto cattiva impressione.
E così via…
A cosa serve questo esercizio?
- A ridurre il rimuginio e avere più leggerezza;
- Ad andare al punto di ciò che ti sta turbando e fare chiarezza;
- A ricevere meno stimoli rispetto a quando pensieri su pensieri si accavallano senza capo né coda;
- A scomporre il problema e identificare potenziali soluzioni.
E se una frase di sei parole non basta?
L’esercizio funziona molto bene se ti ingegni a stare sulle sei parole, non una di più, non una di meno. L’impegno a costruire una frase di senso compiuto con limiti precisi offre un po’ di respiro alla tua mente che si sgancia dal loop di pensieri in cui si è incastrata.
Tuttavia, possono esserci situazioni in cui hai bisogno di esprimere più vissuti. Forse oltre ai fatti ti turba anche come sta reagendo un’altra persona o il problema ha più aspetti che non puoi inserire insieme nella stessa frase di sei parole. Va benissimo farne due! O tre, se servirà! Purchè siano tutte composte da sei parole e siano dedicate a descrivere ciascuna un aspetto diverso del problema.
La visita di X mi preoccupa. Mi sembra che X sia demotivata. Voglio dirle che domani la accompagno.
Sono stanco di fare questo lavoro. Mi preoccupa rinunciare alla paga così alta. Sento che mi serve tempo libero. Potrei valutare una riduzione d’orario. So che è una soluzione temporanea.
Ti sembra un esercizio semplice?
Oh, sì, in psicologia spesso le migliori intuizioni e soluzioni arrivano da esperimenti, esercizi e pensieri semplici! Semplici, anche se non facili!