Come la fat talk peggiora il rapporto con il tuo corpo

da | Nov 20, 2019 | Alimentazione e immagine corporea

Disclaimer: all’inizio degli articoli in cui parlo di alimentazione, peso e immagine corporea troverai sempre questo disclaimer. Nessuno di questi temi è emotivamente neutro, potrebbe invece essere per te attivante di ricordi ed esperienze dolorose e perfino traumatiche. Sii gentile con te stessə quando ti appresti alla lettura e ascolta il tuo bisogno di interrompere questa attività se dovesse essere troppo faticosa per te.

Le parole che usi influenzano il modo in cui ti vedi, per questo il modo in cui parli del tuo corpo e di quello degli altri può migliorare o peggiorare il modo in cui lo percepisci e vivi.

Se, ad esempio, usi parole gentili, accoglienti e non giudicanti coltivi una percezione positiva di te e aumenti la soddisfazione rispetto alla tua immagine; se, invece, fai uso di parole invalidanti insieme a commenti negativi e giudicanti, complichi la relazione con te stessa e con il tuo corpo.

Gli americani, famosi per la loro capacità di sintesi, hanno definito questo secondo modo di comunicare fat talk 

E in questo articolo ti racconto come la fat talk peggiora il rapporto con il tuo corpo.

Che cos’è la fat talk

La fat talk, letteralmente “parlare grasso/parlare del grasso”, indica un modo di comunicare e di pensare il proprio corpo o quello degli altri.  

Riguarda tutti gli argomenti che ruotano intorno a forma fisica, immagine corporea, peso e dieta, comunicati attraverso commenti negativi, degradanti e giudicanti.

Fa riferimento anche a quelle affermazioni che rafforzano gli ideali di magrezza e di bellezza e sostengono l’idea che la magrezza sia più accettabile del grasso.

La fat talk è, quindi, una forma di body shaming (derisione del corpo) e contribuisce all’insoddisfazione corporea

L’utilizzo di questo tipo di linguaggio è il risultato di una cultura grassofobica e centrata sulla magrezza che usa la parola grasso in modo negativo e dispregiativo intensificando ulteriormente lo stigma verso il sovrappeso e le persone grasse.

Alcuni esempi di fat talk

I modi in cui ci si esprime usando la fat talk sono moltissimi, possono comparire in una conversazione con un’amica, con la mamma, con una commessa nel negozio. Fanno capolino in un pensiero davanti allo specchio o diventano esclamazioni di body shaming sui social.

Provo a farti qualche esempio:

“Le mie braccia sono così flaccide.”

“Odio le mie cosce.”

“Il mia pancia fa schifo.”

“Oddio come sono grassa, ho bisogno di perdere peso”

“Con questi pantaloni sembro enorme”

“Guarda quella balena”

“Non ha davvero le gambe per indossare quei pantaloni” 

“Stai benissimo! Hai perso peso? “

“Se avessi perso peso, sarei più felice “

“Davvero non avrei dovuto mangiare”

“Vorrei avere il tuo corpo, sei così magro”

A: “Sono ingrassata, guarda che pancia, ieri mi sono abbuffata di pizza… ” 

B: “Ma che dici, grassa tu? Ma se stai benissimo, guarda me,

in questo periodo non riesco a trattenermi, e poi guarda che gambe enormi…”

Suonano familiari vero?

Una comunicazione nociva

Come dicevo più su, la fat talk è un modo tossico di parlare del corpo che ha come conseguenza la vergogna e la discriminazione verso la forma fisica propria e altrui. 

L’uso di questa modalità di comunicazione ha effetti nocivi sulla salute e sul benessere delle singole persone, ma anche della nostra società.

  • È tra i fattori di rischio per lo sviluppo di Disturbi del Comportamento Alimentare e contribuisce alla costruzione di una relazione disturbata con l’alimentazione, con il cibo e con la propria immagine corporea
  • Ha un impatto negativo diretto sul modo in cui la persona si sente riguardo se stessa e al proprio corpo.
  • Contribuisce a mantenere e a diffondere una cultura grassofobica e centrata sulla magrezza come valore.
  • È fortemente correlata all’insoddisfazione corporea.

Perché viene usata e come peggiora il rapporto con il corpo

L’uso della fat talk è molto comune, probabilmente leggendo gli esempi che ho elencato avrai riconosciuto espressioni che hai usato direttamente o sentito usare.

Questo tipo di comunicazione è, purtroppo, una norma sociale: è accettata, ce l’aspettiamo e la viviamo quotidianamente nelle relazioni faccia a faccia e online. La nostra esposizione a questo linguaggio è quotidiana.

Il fatto che sia una norma, un’abitudine, è il motivo “sociale” per cui viene molto utilizzata: la si considera scontata e quasi obbligatoria.

Il secondo motivo, quello mosso da un bisogno individuale, è legato all’uso della fat talk per esprimere insoddisfazione verso il proprio corpo.

La nostra società spinge verso ideali di bellezza e forma fisica insensati, rigidi e difficili da raggiungere e associa alla bellezza un maggior valore della persona. 

È quindi molto comune sperimentare insoddisfazione verso il proprio aspetto.

Comunicare questa insoddisfazione attraverso la fat talk rappresenta un tentativo di stare meglio con se stessi chiedendo scusa per il fatto che il proprio corpo non aderisce all’ideale di bellezza.

Il risultato che si ottiene, però, è esattamente l’opposto.

Moltissime ricerche hanno, infatti, descritto quanto questa comunicazione aumenti l’insoddisfazione corporea e peggiori il rapporto con proprio corpo.

  • Ad esempio, una ricerca australiana ha mostrato che la fat talk attira l’attenzione sulle parti del corpo che le donne non amano, il che a sua volta porta a una riduzione della soddisfazione del corpo.
  • Uno studio statunitense, invece, ha evidenziato come la fat talk incide negativamente sulla percezione che gli altri hanno di noi, facendoci apparire meno attraenti, a prescindere da peso e forma fisica.

Un circolo vizioso 

La fat talk è, quindi, l’espressione dell’insoddisfazione verso la propria forma fisica, che nasce dalla percezione di una forte differenza tra il proprio corpo e il corpo ideale.

Comunicare questa insoddisfazione, però, finisce per influenzare negativamente sia il valore che attribuiamo a noi stessi sia il modo in cui ci vedono gli altri. 

Quel che si innesca è un pericoloso circolo vizioso, che a sua volta può generare insoddisfazione e umore depresso che possono spingere verso un comportamento alimentare non salutare e ad un peggioramento delle relazioni con familiari, amici e colleghi. 

Come interrompere il circolo

Nonostante la fat talk sia molto comune ed accettata, puoi comunque fare qualcosa per interrompere il circolo vizioso e ridurre la diffusione di una comunicazione così nociva.  

Otterrai un beneficio in prima persona, recuperando fiducia nel tuo corpo e otterremo un beneficio comune sfidando una norma sociale che non ha nessun buon effetto sulla nostra salute. 

Ecco cosa puoi fare per dare uno stop alla fat talk

  1. fai attenzione: al linguaggio che usi per descrivere il tuo corpo e quello degli altri;
  2. riconoscila: prendi consapevolezza dei momenti in cui tu o qualcuno che conosci mette in atto la fat talk;
  3. non utilizzarla: quando vieni coinvolto in una conversazione che comporta commenti negativi sul corpo di qualcuno, non rispondere confermando quei commenti. Chiedi piuttosto, a chi ti ha ingaggiata: “Lo pensi davvero?” o “Perchè ti senti così?”;
  4. sii gentile con te stessa: riduci i commenti negativi che ti rivolgi, quando pensi o quando parli di te.

Spero che la conoscenza di questa comunicazione nociva ti sia d’aiuto e possa migliorare il rapporto con il tuo corpo.

Se cerchi un alleata per mettere in atto piccoli gesti quotidiani che ti aiutino a vivere meglio te stessa, contattami.

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